Coronavirus fuga dalla Cina
In questi giorni in tanti ci avete chiesto di chiarire la situazione in merito agli arrivi dei droni dalla Cina. Tutti i prodotti potrebbero subire ritardi a causa del Capodanno Cinese e dell’epidemia di Coronavirus come tutto sappiamo.
Quest’anno le normali attività sarebbero tornate alla normalità il 2 febbraio. Tale tempistica, però, non verrà rispettata a causa dell’epidemia di Coronavirus che ha obbligato il governo ad esterne le festività di altri 8 giorni, arrivando dunque al 10 di febbraio.
Le attività si sono fermate in una dozzina di province, alcune delle quali molto importanti per la produzione industriale, come l’Hebei, lo Yunnan, lo Shandong. Nelle aree colpite da restrizioni, secondo Bloomberg, sono concentrate il 90% delle fonderie di rame della Cina, il 60% delle acciaierie e il 65% delle raffinerie di petrolio.
Ci sono anche molti rigassificatori, responsabili di due terzi delle importazioni cinesi di Gnl. Molti acquirenti starebbero già pensando di far ricorso alla clausola di forza maggiore: una beffa per gli Stati Uniti che solo ora si sono visti riaprire le porte del mercato cinese, grazie alla tregua sui dazi.
E la fornitura di droni ad uso professionale ? Come siamo messi ?
Tutti i prodotti in arrivo dalla Cina verso Italia sono stati bloccati, molti voli cancellati e la merce lasciata nei magazzini Cinesi. I droni sono una merce che in questo momento sono molto difficili da trovare, specialmente i nuovi prodotti come il Mavic Mini Combo.
Cosa ci dobbiamo aspettare. Nei prossimi giorni il Governo Italiano dovrebbe dare una svolta a questa situazione. Si sta aspettando comunque una conferma sul fatto se la merce può volare senza aver problemi di contagio con questo virus.
A parlare di questo delicato argomento ci ha pensato anche il Centers for Disease Control and Prevention. Anche se le conoscenze della sua viralità non sono ancora così esaustive, la somiglianza con altri Betacoronavirus aiuta in ciò. In questa pagina dedicata afferma così: “A causa della scarsa sopravvivenza sulle superfici, esiste probabilmente un rischio molto basso di diffusione da prodotti o imballaggi che vengono spediti per un periodo di giorni o settimane a temperatura ambiente.“.
Vedremo nelle prossime settimane cosa ne penserà il nostro Governo di questa sistuazione.